Andrea Tofanelli

Con una rete di Artist Center e Atelier in tutto il mondo, Yamaha collabora con i più importanti musicisti per supportare le loro performance e sviluppare strumenti e nuove idee a vantaggio di tutti i musicisti. Gli artisti Yamaha condividono con noi la passione per ispirare la prossima generazione di musicisti e la convinzione che tutti dovrebbero essere incoraggiati a coltivare il proprio talento, a entrare in contatto con gli altri e a raccontare le loro storie attraverso la musica.

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Una frase che descriva il Suo rapporto con Yamaha e con lo strumento Yamaha:

Quando sali su un palco per fare musica, devi avere uno strumento che ti aiuta a dare il massimo: le trombe Yamaha ti aiutano a raggiungere sempre il massimo livello in ogni genere musicale.

Come lo strumento Yamaha La aiuta nella Sua attività professionale ?

L’estrema versatilità delle trombe Yamaha si rivela fondamentale quando si eseguono generi musicali diversi. Alcuni modelli Yamaha sono costruiti in maniera specifica per affrontare un certo tipo di lavoro, ma sorprendentemente riescono ad essere estremamente efficaci anche in generi musicali opposti. L’estrema cura con cui viene costruito e assemblato lo strumento, l’efficacia della progettazione e la qualità dei materiali impiegati fanno veramente la differenza. E quando si sale su un palco e si ha un’unica possibilità di centrare l’esecuzione di un brano musicale, si riesce ad apprezzare pienamente l’aiuto che proviene da uno strumento Yamaha.

Quale è stato il Suo più importante insegnante ?

Dal punto di vista musicale, umano e professionale, il mio insegnante di conservatorio Mauro Malatesta è stato importantissimo. Infatti, non basta soltanto suonare bene per affrontare una carriera musicale ad alto livello, occorre anche sapersi comportare e, come si dice in Italia, “Saper stare al mondo”. Dal punto di vita tecnico, l’incontro nel 1987 con Armando Ghitalla (prima tromba solista della Boston Symphony Orchestra e docente in varie università americane) è stato fondamentale per raggiungere i risultati che cercavo sullo strumento. Mi ha insegnato che se non si colmano prima le lacune tecniche e strumentali, è impossibile raggiungere il livello musicale che vogliamo realizzare. Quando si parla di tromba, la musica non basta solo immaginarla e pensarla: occorre che il “motore” dell’impostazione sia al 100%, e dopo tutto il resto si allinea: aria, emissione, respirazione ecc…tutto diventa molto più facile da controllare. Il resto è musica.

Quale consiglio darebbe ad un giovane che volesse intraprendere la carriera di musicista?

Consiglierei di studiare tanto e bene fin da subito, di cercare e trovare insegnanti giusti, di affrontare questo percorso con entusiasmo e con umiltà, ma soprattutto di non avere fretta. Capita di vedere su Youtube o su Internet dei talenti impressionanti moto precoci, ma poi la vita è lunga e spesso i talenti si perdono per strada, mentre altri giovani che inizialmente sembrano non essere talentuosi sbocciano più lentamente, ma inesorabilmente… Un musicista, e in particolar modo un trombettista, si costruisce negli anni. Se studia bene continua a migliorare costantemente per tutto l’arco della sua vita. Inoltre, consiglio di non scoraggiarsi mai. Capita spesso e capita a tutti di avere alti e bassi, di sentirsi inadeguati o di vedere il futuro pieno di nubi grigie. Ma questo non deve fermarci, anzi deve darci ancora più forza e motivazioni per spingere sull’acceleratore e scavalcare le difficoltà. Infine, consiglio di trovare un buon equilibrio tra la musica e tutto ciò che offre la vita al di là della musica: famiglia, amici, hobby, sport, buona cucina, relax, ecc… tutto si nutre di musica e la musica stessa si nutre di tutto ciò che viviamo. Non dimenticatelo.